«In questo mondo di matti...» (più che di ladri...).
Oggi, anche le parole possono perdere il senno (in lingua francese, in questo caso), con indicativi che si prendono per imperativi. E, questo, anche se le scuole non hanno chiuso. Ma una pandemia, o anche solo un errore di battitura,possono spiegare tutto... mentre la nostra attenzione verso un'ortografia già fragilizzata, va ancora scemando (definitivamente?). Canticchiare è sempre meglio che piangere. Si fa per dire, ovviamente, e per regalare un po' di leggerezza alle nostre pagine... Tutto è più relativo che mai, e si piange tutti in questo momento ; senza contare che ulteriori divisioni fra attività o esercizi commerciali necessari o superflui, tra fasce generazionali talvolta più stigmatizzate che protette, non possono che fragilizzarci ulteriormente. In tale contesto, la nostra vigilanza nei confronti di persone obiettivamente molto più penalizzate da questo secondo lock down, appare come una priorità (anche se, in ultima analisi, siamo tutti vulnerabili... non ci resta che far fronte a questa ennesima complessità...).
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Ecco: il mese di ottobre è ormai dietro di noi, e bisogna dire che non è stato proprio rosa come ce lo hanno annunciato anche quest'anno (in Francia, operazione "Octobre rose"), rivolgendosi a noi donne. Se non si sta lottando contro un virus come il nostro, né contro qualche altra particolarmente temibile malattia, si può infatti - e si deve - poter contare sulla famosa prévention, o prevenzione, che poi è sostenuta dalle farmacie all'unanimità. Ma l'ex radiologo Patrick de Funès, figlio dell'attore Louis, fa parte di quelli che preferiscono chiamare questo tipo di prevenzione "test di screening sistematici", al centro di un capitolo del suo "Médecin malgré moi" ("Medico mio malgrado"), saggio-testimonianza che è sguardo severo sulla medicina moderna nel suo complesso [molto probabilmente ciò non riguarda solo la Francia... buona lettura delle 28 prime pagine]. Un libro frutto di trent'anni di piena attività e osservazione. "C. & S." ha qualche difficoltà a spiegarvi di più, anche perché sappiamo che l'autore stesso ha fatto il possibile e l'impossibile per potersi esprimere con la massima sincerità. Ma i nostri interrogativi sono dunque ancor più forti: in tema di tumore al seno in particolare, ed in tutte le sue fasi, cosa e in chi credere esattamente (non considerando tutto quel personale sanitario assolutamente dedito ai propri pazienti)?! Su questo argomento, vi suggeriamo in lingua francese "gli effetti collaterali della radiografia"; e, in italiano, "benefici ed effetti collaterali della radiografia".
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Ecco una trasmissione da consigliare a chi, tra voi, ha già un buon livello nella lingua di Molière (e vuol capire a sufficienza uno scambio intellettuale approfondito). Trattasi, potremmo dire, della trasmissione settimanale letteraria francese per eccellenza, ogni mercoledì sera su France 5.
Ora che le librerie chiudono, suscitando naturalmente vive reazioni, sui nostri schermi "La grande librairie" o Libreria con la "L" maiuscola, prosegue nella sua tredicesima stagione. E propone, mercoledì 11 novembre alle 20.50 (le prime serate cominciano prima e sono puntualissime in Francia !), un incontro con la filosofa e femminista Elisabeth Badinter. Peraltro, navigando su qualche pagina vicina a quest'ultimo link (sul nome della filosofa), siamo finiti su contenuti molto interessanti e completi. Trattasi di una densa e accorata intervista di France Inter (tra le prime radio pubbliche francesi), sostenuta da una pubblicazione molto "pubblica"...
Più concretamente, il nostro link precedente pone davanti ad un pensiero ed un progetto socio-politico che tiene conto dell'attuale impoverimento collettivo e del nostro bisogno di un nuovo inizio (o "ripartenza," come si usa dire). Un nuovo modus vivendi fatto di stabilità, di tempo per staccare, pensare... secondo una libertà di pensiero riconsiderata ed una vera coesione sociale.
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Gigi Proietti [in Italia non si presenta, ma questa pagina risponde a quella francese!] : il celeberrimo attore (di teatro e di cinema), uomo di spettacolo a tutto tondo (e ancor di più), che vi abbiamo indicato nei nostri "Quaderni" (in veste di maestro del comico e attore Enrico Brugnano) - e che festeggia i suoi 80 anni proprio il 2 novembre - è attualmente recoverato in terapia intensiva da una clinica romana. Non per Covid ma per problemi cardiaci (speriamo di poter pienamente contare sulla qualità delle cure, in piena pandemia...). Davvero una notizia molto triste. Sarà davvero impossibile, per noi, comunicare altro che non un esito positivo (nel primo senso del termine...). Il nostro Gigi che, durante la prima ondata è rimasto molto concentrato sulla realizzazione dei suoi progetti artistici, ha prestato la sua voce per il pieno rispetto delle regole sanitarie (video-sensibilizzazione).
Di sicuro torneremo su carriera e exploits di questo artista al tempo stesso completo, semplice e generoso. Oltre che con una capacità unica di far ridere e riflettere... Gigi ce la farà!
Amici francesi e italiani, cliccate anche qui per un quadro completo di un personaggio d'altri tempi, tra gli attori più amati e stimati. Un Artista (con la "A" maiuscola) poliedrico, un mattatore impegnato col sorriso, oltre che una persona davvero speciale, che - normalmente - "brutti scherzi" non sa e non può fare...
Gigi, "toi... à nous...", ne nous quitte pas!!
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Qui presentato da Renzo Arbore, un Gigi Proietti innamorato dei chansonniers, con affettuosa ironia.
Grande talento ed immensa generosità, per sempre con noi.
Ma anche... tra mille omaggi, il nostro échantillon:
"Unomattina" su Raiuno presenta intense reazioni dalla rete.