REPORTER ITALIANI IN UCRAINA
(e giornalismo italiano sulla guerra...)

 

Rinviamo i più francofili tra voi, amici, alla nostra ampia introduzione francese (pagina corrispondente) a questo nostro capitolo dedicato all'impegno e al sacrificio di giornalisti e reporter italiani in Ukraina. Per informare al meglio, e in un certo senso anche "soccorrere" con la loro sola solidale presenza, i numerosissimi civili massacrati o in fuga. Ci viene in mente che alcuni di questi professionisti della penna (e dell'osservazione critica), come lo stimatissimo Andrea Vianello (wiki. "FR." correspondant), hanno dichiarato essersi così abituati al loro senso del dovere (che va ben oltre il dovere) da sentirsi in colpa durante le loro "pause", al loro rientrare nello Stivale per ritrovare la comodità dei loro appartamenti.

Ben inteso, e come ben precisato nel nostro "preambolo" francese, è doveroso rendere omaggio a qualsiasi giornalista che, con lo stesso spirito e di qualunque nazionalità esso sia, rischia in nome del suo lavoro, certo, ma riuscendo magari, anche, a darsi e a superare se stesso per una vera - e indispensabile, specie in questo caso! - informazione di qualità, verità, umanismo. Nella pagina "FR.", ritrovate un link specifico di France 24 che permette, d'altra parte, di riassumere la situazione riguardo giornalisti ed inviati dell'Esagono. E naturalmente, come già avvenuto su una questione che sempre preoccupa l'Europa ed il mondo, continueremo a seguire puntualmente i terribili "eventi" (crimini, esazioni, massacri, "genocidi" da far ancora riconoscere...) sotto un angolatura principalmente francese. Proprio per questo, abbiamo avvertito l'esigenza di uno spazio tutto dedicato al lavoro dei giornalisti italiani. E in lingua italiana, per rispettare la vocazione - contenutistica quanto linguistica - di un sito come il nostro, che davvero non potrebbe rinunciare all'una o all'altra realtà, così come a modi di percepirla al tempo stesso simili e diversi.

Vorremmo poi scusarci qui anticipatamente su un punto... Conosciamo bene, ed apprezziamo molto, i nostri giornalisti e reporter italiani, soprattutto lato RAI. Più raramente, li conosciamo solo di vista, o non ne ricordiamo il cognome... È il caso di quelli che sentirete nelle nostre registrazioni qui di seguito, avvenute "un po' di tempo fa", ma dal contenuto sempre attuale. Registrazioni che abbiamo reso più facili all'ascolto (anche per i lettori francesi interessati), pur rispettando assolutamente (e naturalmente) autenticità e continuum discorsivo. La congettura attuale, particolare (o meglio particolarmente tragica!), che ha in qualche modo inciso nostro malgrado sul nostro ritmo di lavoro, non ci permette in questo caso la precisione abituale su certe informazioni "di norma". Sarete forse voi stessi ad inquadrare facilmente questi elementi... che però forse, ma sì, ritroveremo - almeno in parte - durante questi nostri "lavori in corso"... Precisiamo comunque che la prima voce femminile del secondo file appartiene, ovviamente, alla professionalissima (e a noi familiarissima) Giovanna Botteri. Storica inviata "à Paris", con classico sfondo di torre Eiffel, e già brillantemente presente, come ricorderete, anche a rappresentare il mondo del giornalismo sul palco dell'Ariston.

Ciò detto, non possiamo che lasciarvi concentrare sui contenuti espressi. E, proprio in quest'ottica, abbiamo voluto trascrivere in parte o in modo più completo quel che vien detto con grande sensibilità a proposito dell'andamento della guerra e del modo concreto di viverla in équipe e "sur place". I lettori francesi saranno in parte "accompagnati" nella (triste) comprensione di quel che continua ad accadere senza alcuna pietà. "In parte" perché in un adulto, il superamento autonomo e ben calibrato delle difficoltà dà (quasi?) sempre bei risultati. D'altra parte, se ancora ci leggete è forse sempre, anche, per non perdere di vista un certo impegno linguistico. Impegno che, in tempi di guerra, si rivela già un bellisssimo segno di pace e generosità, non solo a livello personale... 

Ci interessiamo dunque qui ai reporter in prima linea, sotto le bombe, ma non senza l'intenzione di allargare la prospettiva a quei giornalisti (e esperti giornalisti o direttori di giornale) che, dalla loro base italiana o dai loro seguitissimi appuntamenti di giornalismo e costume, continuano ad esprimere al meglio ipotesi o convinzioni lucide e importanti su ciò che orribilmente avviene e si gioca a livello umano e diplomatico. Questa prospettiva allargata corrisponderà dunque alle nostre "mises à jour" o aggiornamenti, che avverranno "petit à petit" (cf. Gran menu).

 

Piergiorgio giacovazzo rai...cognome ritrovato, per fortuna!...


Salvo Sottile: «Una volta, durante un collegamento, la contraerea ha sparato proprio sulla tua testa!! Contraerea = défense aérienne ; sparare = tirer.
Piergiorgio, tu sei stato in Ucraina ventitré giorni, ed è stata la tua prima esperienza come inviato di guerra... Qual è stato il momento in cui hai avuto più paura?»

Piergiorgio Giacovazzo: «Beh, ero in trappola come un topo. Perché lì c'era una coda di macchine di quattro chilometri, dalla quale siamo usciti dopo sette ore! (...) Se un missile cade proprio dove stai tu, non hai scampo! Trappola = piège ; topo = rat ; non avere scampo = n'avoir aucune voie de secours
Abbiamo visto le macchine di gente che scappava, perforate da proiettili da guerra che lasciano un buco così. Le truppe russe hanno sparato nelle macchine dei civili, perforate. Macchine = voitures ; la gente scappava = les gens fuyaient ; un buco = un trou ; sparare = tirer.
Piergiorgio rappelle le décès... del nostro giornalista del New York Times.
Per i russi, i giornalisti sono nemici perché raccontano quel che succede. E perché vanno in controtendenza della propaganda che viene fatta dal Kremlino». Nemici = ennemis. 

(...)

«Ma tu e gli altri inviati, dove mangiavate e dormivate, Piergiorgio?» Inviato, reporter = reporter ; mangiaVAte, dormiVAte (mangiare, dormire) = imparfait, 2ème pers.plur.

«Guarda io sono stato particolarmente sfortunato nell'alloggio (= logement) e nell'alimentazione (...). Abbiamo dormito anche in stamberghe, con il giovanissimo montatore e l'operatore di ripresa, che ringrazio. Stamberghe = taudis ; montatore = monteur ; operatore di ripresa = cameraman
Abbiamo dormito anche in stanze... in quattro maschiacci (!), insieme in cinque metri quadrati con Mallucci che russava, che ti giuro era peggio delle bombe!!...». Russare = ronfler (Piergiorgio parvient à faire un peu d'humour pour alléger son récit...).

S.S: «Piergiorgio, guardiamo quest'altra tua altra testimonianza (= témoignage) dall'Ucraina, vediamola!» Impératif et impératif pronominal, avec enclise...

P.G.: «Che cosa succede (= que se passe-t-il ?) con la guerra? Questa poteva essere una sera qualsiasi... e poi arriva una bomba che interrompe tutto. Qualsiasi = n'importe laquelle... interrompere = interrompre.

Questa è una famiglia in fuga... fa specie vedere le foto dei momenti felici di una famiglia, che cozzano con la distruzione che c'è tutt'intorno e con la morte che c'è stata in questa casa (conclusion un peu brusque...!)». In fuga = en fuite ; fa specie vedere = c'est très impressionnant de voir ; felice/i = heureux ; Cozzare (sens figuré) = contraster violamment ; c'è = il y a ; c'è stato/a = il y a eu(e).

 

 

Continua...