Questa nostra pagina "Santé/Salute" trae spunto da un articolo del quotidiano gratuito "20 minutes" del 29 marzo 2021, dedicato agli effetti positivi non della pandemia in sé (certo!), ma del conseguente ricorso ai vaccini di tipo RNA messaggero. Che, intanto, sono decisivi per affrontare le varianti; e che, potenzialmente (anzi, sicuramente, dalle conclusioni che oggi può trarne la scienza), potranno essere alla base di terapie delicate ed importanti.
Secondo la leggenda della foto che illustra "l'articolo cartaceo" in questione, proprio grazie alle caratteristiche dell'RNA messaggero, Pfizer-BioNtech e Moderna potranno infatti, in un primo tempo, potranno mettere a punto vaccini anti-Covid al 100%, ovvero che resisteranno alle varianti (a tutte le varianti?!). In proposito, interessante e completo - al di là del doppio impiego, nel titolo, del termine "guerra", pur vero ma che forse avremmo evitato (!), un altro articolo, questa volta on line, sulla necessità dei vaccini mRNA e sulle diverse varianti, appunto; ma per la variante indiana vedasi il seguito della nostra pagina "Info virus", con ulteriori spiegazioni del Professor Burioni. Articolo che dimostra un'attenzione particolare alla Francia: lasciare circolare il virus, lì come altrove, è dare il via libera ad ogni tipo di variante. Nello stesso articolo, si segnala - nel pieno delle difficoltà - la "buona notizia", per la presidente Ursula von der Lyen (e non solo per lei...) dell'arrivo il 14 aprile, nel secondo semestre - senza dover aspettare la fine dell'anno - di 50 milioni di dosi di Pfizer-BioNTech. Infine troverete, insieme all'ipotesi ancora incerta di un'eventuale terza dose di vaccino contro varianti presenti e future, il progetto di un'iniezione post-vaccinazione, tramite uno spray nasale (come già indicato da "Culture & Santé" nella pagina "Info Virus", che cominciava col citare il mensile "Science et vie". Anche se il suddetto spray veniva proposto con modalità diverse e meno attente al nuovo contesto).
Ci siamo un po' allontanati dal nostro tema centrale, volendo sintetizzare al massimo il testo del link proposto per un aggiornamento. Torniamo quindi alla traduzione della nostra pagina "FR." correspondente. Palma Rocchi, Direttrice di Ricerca all'Inserm, spiega il principio stesso dell'mRNA. Quest'ultimo è il risultato naturale delle nostre cellule, e possiamo considerarlo come un doppione di un gene che consente la produzione di una proteina. Con i vaccini Pfizer e Moderna, iniettare l'mRNA di una proteina virale fondamentale quale la proteina Spike (che ormai conoscete), riattiva automaticamente le difese immunitarie. Inoltre, cosa non superflua, l'mRNA è facilmente sintetizzabile in laboratorio.
Palma Rocchi aggiunge che la tecnologia sarà preziosa per agire rapidamente in queste fasi di trasformazione, o meglio nei processi di assegnazione di nuovi codici dopo mutazione della proteina. Ancor più sorprendente, e perfino "affascinante" sarà l'applicazione di questi procedimenti ai vari tipi di tumore. Si tratterà di produrre delle proteine tumorali in eccesso, modificandole in varia misura, sempre per attivare con efficacia il sistema immunitario del singolo paziente. Come indicato dall'articolo-link di cui sopra, alcuni ricercatori di Moderna già sono al lavoro per lo sviluppo di questo tipo di vaccini al fine di curare il tumore, possibilmente in tutte le sue forme...
In realtà questo principio di cura, di cui già si era a conoscenza, e che nell'urgenza pandemica ha potuto essere oggetto di efficaci e promettenti applicazioni, potrebbe davvero rivelarsi una soluzione per moltissime malattie, patologie rare comprese... dove vi è sempre in gioco una o più proteine in quantità insufficiente.
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Anche il Professor Alberto Mantovani, Direttore Scientifico dell'Istituto Clinico Humanitas di Milano, crede molto nelle virtù rivoluzionarie dell'RNA messaggero (Raitre, "Che tempo che fa", 2 maggio 2021)...